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immigrazione italiana
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Cosa pensavano di noi quando c'è stata la grande immigrazione italiana, si fuggiva dal nostro bellissimo paese perchè c'erà fame, disperazione e non si vedevano grandi oppurtunità.Adesso ormai gli italiani fanno parte di un establishment potente e
temuto, e sono anche ben visti, però non è stato sempre così, anzi;
ovviamente non lo era all’inizio del secolouna relazione dell’Ispettorato per l’immigrazione del Congresso degli
Usa, ottobre 1912=Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l’acqua, molti
di loro puzzano anche perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si
costruiscono baracche di legno e alluminio nelle periferie delle città dove
vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro
affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due
e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro,
sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi
dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente
davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani
invocano pietà, con toni lamentosi o petulanti. Fanno molti figli che faticano a
mantenere e sono assai uniti fra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se
ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti
e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo
agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro.Richard Nixon, presidente
degli Stati Uniti d’America, 1973=Non sono, ecco, non sono come noi. La differenza sta nell’odore diverso,
nell’aspetto diverso, nel modo di agire diverso. Dopotutto non si possono
rimproverare. Oh, no. Non si può. Non hanno mai avuto quello che abbiamo avuto
noi. Il guaio è…. che non ne riesci a trovare uno che sia onesto.All’inizio del Novecento in America c’è un miscuglio di disprezzo e
ostilità che colpisce soprattutto i neri e gli italiani, visti come un
popolo del sud, mediterraneo, inetto, inaffidabile. Sono pregiudizi,
attenzione, coltivati non solo nei bassifondi, ma nelle élite,
economiche e intellettuali: basti pensare che li nutriva un uomo come
Henry James. Pregiudizi che producono eventi come i fatti di New
Orleans, dove nove siciliani vengono massacrati nel 1891 perché ritenuti
colpevoli dell’uccisione del capo della polizia». E fu il più grande
linciaggio della storia Usa. Ben presto allo stereotipo anti-italiano si
sovrapporrà il cliché di Al Capone: «L’ascesa del gangster fa
coincidere l’idea di italiano con figure famose, losche, ma quasi
affascinanti».Coppola non sopportava che l’élite wasp, che considerava corrotta e
moralmente non in grado di dare lezioni, si ergesse a giudice, dunque il
senso del film è tutto in quella frase di Vito Corleone: voi wasp
pensate che i criminali siamo noi, ma i veri criminali sono alla Casa
Bianca». È la frase chiave di un ribaltamento che nei ‘60 e ‘70 vivrà
fasi alterne. «A cavallo del Vietnam la crisi di legittimità di questa
identità americana bianca si sposa con la comparsa sulla scena di gruppi
che rivendicano un’identità positiva, i neri, soprattutto, con Malcolm
X, ma anche le donne, gli indiani, e appunto gli italiani». Times
they’re a changing, avrebbe detto Dylan. Gli italiani hanno scalfito l’odio anche grazie a figure diverse, la musica, il
cinema, la politica, «uomini come Frank Sinatra, o Coppola, o Fiorello
La Guardia, sindaco amatissimo di New York.
Francine Lucas-Sinclair ha trascorso parte della sua infanzia con i suoi nonni, mentre i suoi genitori sono erano in prigione. È la figlia di Frank Lucas, il signore della droga raffigurato nel film del 2007 American Gangster, con Denzel Washington e Russell Crowe.Attraverso le sue esperienze da bambina con un genitore detenuto, Sinclair è stata portata a portare avanti a Yellow Brick Roads, un programma che aiuta i bambini con i genitori in carcere. Il 19 febbraio all'Ambler Campus, Lucas-Sinclair ha presentato "My Father: The American Gangster", uno spaccato della sua vita da bambina e di come ha portata alla nascita di una nuova organizzazione per bambini come lei."Mio padre costruì un oleodotto dell'eroina dal Sud-est asiatico a New York e pagò i soldati in Asia per contrabbandare la droga qui e venderla a basso prezzo. A quel tempo mio padre la considerava un'opportunità di business ", ha dichiarato Lucas-Sinclair.DurDurante l'era della guerr...
Quando sono stati trovati nel mese di agosto 1959 da una pattuglia di guardie di frontiera vicino al confine con il Laos sembravano "uomini dei boschi", carnagione olivastra, capelli lunghi e arruffati, con l'unica "veste" un perizoma in corteccia. Questa tribù isolata poi dénombrait 11 famiglie per un totale di 34 persone. Hanno preso rifugio nelle grotte, mangiato carne di cervo e stavano raccogliendo verdura di giorno nella foresta. Secondo Dinh Thanh Du, un ricercatore specializzato in cultura delle minoranze etniche che vivono in Quang Binh, la tribù di Ruc Chut appartiene al gruppo etnico, i 54 gruppi etnici in Vietnam. Hanno vissuto in ambienti naturali al centro di una giungla isolato avuto alcun contatto con il mondo esterno. Una tribù semi-nomade la cui economia era basata sulla caccia, la pesca, la raccolta ... Ha anche praticato taglia e brucia. Per gli uomini,le giornate le passavano nella foresta dalla mattina e facevano ritorno in serata. I lor...
Anna Haining Bates, nata Anna Haining Swan (Mill Brook, 6 agosto 1846 – Seville, 5 agosto 1888), è stata una donna canadese famosa per la sua altezza, di 2,27 m al picco della sua statura.Alla nascita Anna pesava circa 8 kg. Era la terza di 13 figli, tutti di altezza media. Dalla nascita è cresciuta molto velocemente: a 4 anni era alta 137 cm, al suo sesto compleanno fu misurata di nuovo ed era alta 156 cm. A 15 anni Anna era alta 213 cm. Avrebbe raggiunto la sua altezza di 227 cm due anni dopo. Ai piedi calzava la taglia 46. Anna eccelleva in letteratura e musica, ed era considerata molto intelligente. Ha interpretato Lady Macbeth in una rappresentazione teatrale. Fu salvata da un incendio al museo Barnum nel 1865. Le scale erano in fiamme, ma lei era troppo grande per passare attraverso una finestra. Furono necessari 18 uomini per trarla in salvo. All'epoca pesava 179 kg.Durante una visita al circo ad Halifax, per il quale lavorava Martin Van Buren Bates - un'altra persona ...
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