SANDRO PERTINI

Sandro Pertini il presidente della Repubblica più amato degli ultimi 40 anni. Questo uno dei dati che emerge da un sondaggio realizzato da Demopolis.Ben il 51% per cento lo ama ancora e ci siamo chiesti il perchè ancora di tutto questo amore dato che specialmente negli ultimi tempi la figura politica non è più ben vista.La sua costante presenza nei momenti cruciali della vita pubblica italiana, nelle situazioni piacevoli come nei momenti difficili, è stata probabilmente uno dei motivi della sua grande popolarità. Spesso è stato definito come il “presidente più amato dagli italiani”, ricordato per l’amore verso l’Italia, per il suo carisma, per il suo modo di fare schietto e ironico, per l’onestà, per l’amore verso i bambini (a cui prestava molta attenzione durante le visite giornaliere delle scolaresche al Quirinale) e per aver inaugurato un nuovo modo di rapportarsi con i cittadini, con uno stile diretto e amichevole («amici carissimi, non fate solo domande pertinenti, ma anche impertinenti: io mi chiamo Pertini… »). La schiettezza e la pragmaticità di Pertini si riflesse inoltre anche nella sua azione politica ed istituzionale, facendolo apparire come un presidente che puntava alla concretezza, rifiutando compromessi e imponendosi con il suo rigore morale. il suo pensiero politico La sua costante presenza nei momenti cruciali della vita pubblica italiana, nelle situazioni piacevoli come nei momenti difficili, è stata probabilmente uno dei motivi della sua grande popolarità. Spesso è stato definito come il “presidente più amato dagli italiani”, ricordato per l’amore verso l’Italia, per il suo carisma, per il suo modo di fare schietto e ironico, per l’onestà, per l’amore verso i bambini (a cui prestava molta attenzione durante le visite giornaliere delle scolaresche al Quirinale) e per aver inaugurato un nuovo modo di rapportarsi con i cittadini, con uno stile diretto e amichevole («amici carissimi, non fate solo domande pertinenti, ma anche impertinenti: io mi chiamo Pertini… ») La schiettezza e la pragmaticità di Pertini si riflesse inoltre anche nella sua azione politica ed istituzionale, facendolo apparire come un presidente che puntava alla concretezza, rifiutando compromessi e imponendosi  rifiutando compromessi e imponendosi con il suo rigore morale.Il giornalista Indro Montanelli, in un articolo pubblicato sul Corriere della Sera del 27 ottobre 1963, scrisse: «Non è necessario essere socialisti per amNoi tutti ricordiamo Pertini ai Mondiali dell’82, la sua esultanza sugli spalti, quella frase urlata come solo un tifoso può fare ”Ormai non ci prendono più!”. E come dimenticare il ritorno di tutta la squadra sull’aereo presidenziale, quella partita a scopa col grande Enzo Bearzot, la Coppa del Mondo lì accanto. 
are e stimare Pertini. Qualunque cosa egli dica o faccia, odora di pulizia, di lealtà e di sincerità.Tutti questi aneddoti ci dicono perchè Pertini fu tanto amato. Era un uomo del popolo, una persona fuori dalle logiche di potere, semplice, schietto che anche con gli avversari di partito aveva mantenuto onestà e lealtà. voglio finire questo post con un suo pensiero in una intervista.Per me libertà e giustizia sociale, che poi sono le mete del socialismo, costituiscono un binomio inscindibile: non vi può essere vera libertà senza la giustizia sociale, come non vi può essere vera giustizia sociale senza libertà. Ecco, se a me socialista offrissero la realizzazione della riforma più radicale di carattere sociale, ma privandomi della libertà, io la rifiuterei, non la potrei accettare. […] Ma la libertà senza giustizia sociale può essere anche una conquista vana. Si può considerare veramente libero un uomo che ha fame, che è nella miseria, che non ha un lavoro, che è umiliato perché non sa come mantenere i suoi figli e educarli? Questo non è un uomo libero. […] »

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